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domenica, ottobre 29, 2006

Finanziaria repubblicana



Se non sbaglio, in Italia un insegnante, un'operaia od un impiegato guadagnano, mediamente, molto meno dei "colleghi" che vivono negli altri paesi europei.

Al contrario, i politici italiani (parlamentari ed europei eletti in Italia) sono remunerati di più dei quello che succede negli altri paesi europei.

Inoltre non si deve dimenticare tutti i benefici, a volte inspiegabili, che godono i politici italiani. Vi risparmio l'elenco perché è troppo lungo.

Nel sito di radioradicale si legge che :
le istituzioni italiane negli ultimi 5 anni costano ai contribuenti il 36,56% in più rispetto a cinque anni fa. Fatta la tara all'inflazione calcolata dall'Istat (il 13%) il 24% in più: 343,151 milioni di euro.
Ecco alcuni dati.
Il Quirinale spende 64 milioni di euro in più rispetto al 2001 (al netto dell’inflazione, il 42% in più); il Senato 147 milioni in più, per un totale di 527 milioni l’anno (più 39%); la Camera dei Deputati 124 milioni, per una somma complessiva di 940 milioni l’anno (più 15%); Corte Costituzionale e Csm spendono intorno al 29% in più rispetto a cinque anni fa.


I lavoratori italiani se li sognano gli stipendi dei politici.

I ricchi non sono solo gli imprenditori od i professionisti, ma anche i politici di mestiere, i parlamentari, i vari presidenti delle aziende statali (i cosiddetti boiardi) che sono tutti strapagati.

In queste repubblica la classe dei politici continua a ridere .

I PRIVILEGI REPUBBLICANI SONO SCANDALOSI !!

Ribelliamoci !!

giovedì, ottobre 26, 2006

La repubblica spia tutti



In Italia più passa il tempo e più ci rendiamo conto che tutti possiamo essere spiati e, ancor più grave, senza sapere da chi.
Praticamente siamo sommersi da videocamere, videotelefonini e sensori che indicano dove siamo e cosa facciamo, tesserini magnetici che indicano gli acquisti ed abitudini.
Anche nel Web siamo tutti controllati, infatti basta avere l'accesso ai dati registrati su chat, blog, forum, per sapere tutti di noi.

La questione è talmente grave che c'è da chiederci se è la fine della democrazia oppure la prova che la democrazia non è mai esistita.

Ma perchè l'abnorme uso dello spionaggio in Italia ?
Una spiegazione convincente è che la società italiana è marcia e che lo stato non funziona, e che viviamo in un periodo di profonda decadenza.
Infatti sopravviviamo in un sistema repubblicano che non solo non ha mai funzionato bene, ma ha insegnato agli italiani a fregare il prossimo, e quindi in fondo siamo tutti corrotti perchè è la repubblica che è corrotta.
Insomma l'aborme uso di spionaggio è il frutto della profonda decadenza della repubblica.

Nel mondo politico, evidentemente si spia per acquisire informazioni più o meno segrete o imbarazzanti per distruggere l'avversario.
D'altronde è altrettanto vero che la politica pulita è una favola.

Un'ultima riflessione sullo spionaggio.
Se è vero che tutti siamo sotto controllo, come è possibile che la mafia continua ad esistere e prosperare, e per fare un esempio, solo recentemente provenzano è stato catturato nel paese di nascita dove da tempo viveva ?

Non è che forse si spia tutti, ma si denuncia solo chi conviene al Potere ?


Prime reazioni all'indagine della produra di Milano sui controlli abusivi
Di Pietro: "Subito una commissione di inchiesta". Finocchiaro "turbata"
Mastella: "Prodi spiato, una pagina oscura"
Berlusconi: "Solo un polverone"
Fini: "Una vicenda inquietante che non fa onore all'Italia"
...
larepubblica

martedì, ottobre 24, 2006

Budapest 2006



Dopo mezzo secolo, la commemorazione dell’anniversario della rivolta di Budapest del 1956, repressa nel sangue dai carri armati sovietici comunisti, è una ferita ancora aperta.

Nella capitale ungherese, in un clima di forte tensione, si sono registrati duri scontri tra i dimostranti e polizia.

Il leader dell'opposizione Fidesz, l'ex premier conservatore Viktor Orban in una contro-commemorazione a Budapest, ha detto :
La rivoluzione del '56 ha smascherato la vera natura del sistema sovietico e contribuito alla salvaguardia dell'Europa dal comunismo ma non ha salvato l' Ungheria dove gli eredi dei comunisti hanno riportato la menzogna e hanno messo in grave crisi la democrazia.

Anche in Italia si è ricordato la rivolta ungherese del 56.
Bertinotti ha commemorato, in aula, le vittime della rivoluzione antisovietica di Ungheria, ed ha aggiunto che :
La rivoluzione ungherese del '56 lascia una lezione valida per tutti: il potere non puo' essere difeso, per nessuna ragione, contro il volere popolare e nessun regime puo' essere esportato con le armi

Peccato che allora i comunisti italiani, tra i quali anche il presidente della repubblica italiana napolitano, difendevano i comunisti sovietici.

E' meglio ricordare che nel 1956 napolitano considera gli insorti ungheresi come controrivoluzionari e spregevoli provocatori, mentre le truppe sovietiche erano un elemento di "stabilizzazione internazionale" ed un "contributo alla pace nel mondo".

Vedete anche un mio precedente post


Adesso serve ben poco commemorare, era allora che si doveva stare dalla parte degli ungheresi!

Purtroppo c'è troppa ipocrisia.

Barricate dei dimostranti: 128 arrestati Rivolta '56, scontri nel centro di Budapest Lacrimogeni della polizia contro i manifestanti, nel 50esimo anniversario della rivoluzione; oltre cento feriti

BUDAPEST - Anniversario amaro a Budapest. Nel giorno della commemorazione dei cinquant'anni della rivoluzione democratica del '56, duri scontri si sono registrati nella capitale ungherese. Terminata la commemorazione solenne presso il Parlamento, a cui hanno partecipato le alte autorità dello Stato magiaro, capi di stato e ministri di 56 Paesi, è iniziata infatti una manifestazione organizzata dal partito d’opposizione di destra Fidesz, a cui hanno preso parte oltre centomila persone.

ilcorrieredellasera



UNGHERIA: BERTINOTTI, RIVOLUZIONE LASCIA LEZIONE VALIDA PER TUTTI
IL POTERE NON PUO' ESSERE DIFESO CON LE ARMI CONTRO VOLERE POPOLARE

Roma, 24 ott. (Adnkronos) - La rivoluzione ungherese del '56 lascia ''una lezione valida per tutti: il potere non puo' essere difeso, per nessuna ragione, contro il volere popolare'', e ''nessun regime puo' essere esportato con le armi''. Fausto Bertinotti ha commemorato, in aula, le vittime della rivoluzione antisovietica di Ungheria. Per il presidente della Camera, oggi si puo' ''condividere una verita' storica di quegli avvenimenti'', sapendo che ''la storia condivisa consolida le istituzioni democratiche'' e ''irrobustisce il patrimonio della Repubblica''.

adnkronos