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mercoledì, luglio 04, 2007

Dpef bocciato



L’Unione Europea boccia il Dpef della repubblica italiana.

Nuovo allarme lanciato dalla Commissione Ue ai Paesi che non stanno riducendo il deficit strutturale di almeno lo 0,5% del Pil l’anno: a essere chiamati in causa sono Francia, Grecia, Slovenia, Austria, Germania e anche l’Italia.

Per l'Italia il Fondo Monetario Internazionale ritiene che il DPEF non è in linea con le raccomandazioni del Board e non risponde a quello di cui l'Italia ha bisogno.
In particolare il Board sostiene che il tesoretto debba essere utilizzato per risanare il deficit di bilancio.
Inoltre il Fondo ha poi posto l'accento sul mancato accordo sulle pensioni.

Non mi è mai piaciuta la Banca Centrale Europea e il FMI che le considerano le armi principali della casta europea che purtroppo domina in europa, ma il governo di prodi è grottesco.
Infatti il governo Prodi, che si era presentato come europeista e aveva addirittura scelto un ministro del prestigio (?!) di Padoa Schioppa per ricordare questo suo vanto, è proprio clamorosamente bocciato dal FMI.

Ma in fondo, cosa ci potevamo aspettare da uno stato che ha creato il deficit pubblico, da una classe politica incapace, da una repubblica dove i presidenti di camera e senato provengono dal sindacato, da un governo che segue le indicazioni della sinistra radicale e comunista?

Gli italiani già preoccupati per l'oggi e non possono essere fiduciosi per il futuro.


DPEF: FMI, NON E' CIO' DI CUI HA BISOGNO L'ITALIA
Roma, 3 lug. - (Adnkronos) -
Il Fondo monetario internazionale boccia il Dpef.

"Non e' cio' di cui l'Italia ha bisogno sia per mettere i conti pubblici su uno stabile sentiero di risanamento sia anche solo per raggiungere gli obiettivi di crescita ed equita' fissati dal Governo", fa sapere una portavoce dell'istituto di Washington.
La stessa fonte sottolinea come ''piu' volte'' l'Fmi abbia raccomandato al nostro Paese di destinare il 'tesoretto' al ''risanamento del deficit'' con l'obiettivo di raggiungere il pareggio di bilancio ''entro il 2010''.

adnkronos

martedì, luglio 03, 2007

Ciampi uomo di sinistra

Alla scuola di politica organizzata da Roberto Formigoni, Silvio Berlusconi ha detto che Ciampi ha favorito la sinistra perché era uomo della sinistra, e per la legge elettorale volle che il premio di maggioranza fosse su scala regionale e non nazionale, favorendo così la sinistra.

Che ciampi sia di parte non è una novità, anche in altre occasione si dimostrò di parte ed inoltre non si deve dimenticare che da giovane si iscrisse al partito d'azione e che è stato Ministro del Tesoro (dall'aprile 1996 al maggio 1999) nei governi Prodi I e D'Alema I.

Comunque il problema principale è più serio e cioè che tutti i presidente della repubblica sono politici imposti dai partiti e quindi le loro azioni inevitabilmente sono sempre viste come aiuti o favori di parte.

Ma a questo punto, se si lamenta di ciampi perchè considerato di sinistra, cosa si dovrebbe dire di napolitano che è un comunista e per di più votato solo da una risicata maggioranza?

La verità è che tutti i presidente della repubblica sono politici di parte e che devono ringraziare i partiti che lo portano al quirinale .

Solo un Re può essere al di fuori delle parti e garante di tutti proprio perchè non è votato dai partiti !

W la Monarchia
W il Re!

Berlusconi: Ciampi ha aiutato la sinistra,
5 milioni di persone in piazza per il voto

Belusconi ha accusato l'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi di aver favorito la sinistra.

Ma Berlusconi si è tolto altri sassolini dalle scarpe, in primo luogo nei confronti dell'ex capo di Stato.
Ciampi ha favorito la sinistra perché era uomo della sinistra, ha attaccato Berlusconi spiegando che intervenendo sulla riforma della legge elettorale, "ha voluto un maggioranza su scala regionale e non nazionale, favorendo così la sinistra.

ilgiornale

domenica, luglio 01, 2007

Repubblica Speciale


L'ex-Generale della Guardia di Finanza Roberto Speciale ha fatto sapere, tramite il Presidente della Commissione Difesa del Senato Sergio De Gregorio, di aver deciso di querelare per diffamazione e calunnie il Ministro dell'Economia Padoa-Schioppa e il Presidente del Consiglio Prodi.

Tutto ciò avviene dopo il caso Visco-GdF, e lo squallido e vile discorso al Senato del Ministro dell'Economia, durante il quale sostenne l’urgenza della sostituzione del vertice della Gdf a causa di una sua presunta slealtà e inadeguatezza.

La lotta tra il governo e la GdF evidenzia ulteriormente il degrado repubblicano, continuano ad aumentare i conflitti tra le varie importanti funzioni dello stato che destabilizzano non solo il Governo Prodi ma tutto il sistema repubblicano.

Inoltre il caso Speciale mette in luce da parte del governo un disegno di creare uno Stato di Polizia, con le sempre più numerose sostituzioni di funzionari prefettizi con uomini provenienti dalla Polizia di Stato e dell'Esercito.

Non era ancora successo che un generale querelasse un governo.

Un'altra vergogna e figuraccia della repubblica ... speciale


SIRCANA: LA QUERELA? LA AFFRONTEREMO SENZA PATEMI

ROMA - "Affronteremo la querela senza patemi. Non c'é preoccupazione da parte del governo". Ha risposto così Silvio Sircana, portavoce del governo, ai microfoni di Sky Tg24 a proposito dell'annunciata querela per diffamazione da parte del generale Roberto Speciale. "Al di là della singolarità dell'atto, sulla sua liceità valuterà la magistratura della quale come sempre noi ci fidiamo e ne apprezziamo la neutralità del lavoro", ha aggiunto Sircana. "Sicuramente - ha sottolineato - sembra che questa vicenda stia salendo sopra le righe. La mossa di Speciale come singolo individuo è una mossa legittima, che ogni cittadino può intraprendere. "Stupisce - ha semmai aggiunto Sircana - che Speciale abbia bisogno di un portavoce, nella persona del senatore De Gregorio, che ha agito in questo caso con lo stesso zelo con cui ha agito nel saltare da una parte all'altra degli schieramenti politici all'inizio di questa legislatura".

CASELLATI (FI), SPECIALE NON CI STA E DENUNCIA PRODI
"Lo scandalo Visco si arricchisce di una nuova puntata: il generale Speciale, infatti, non ci sta a farsi calunniare e porta in tribunale Prodi e Padoa-Schioppa. E la dimostrazione che il generale ha agito sempre nel rispetto delle regole e non si è piegato alle pressioni del viceministro, che, poi, per destituirlo, lo ha accusato ingiustamente, spalleggiato dal premier e dal ministro dell'Economia". Lo afferma Maria Elisabetta Casellati, vicepresidente dei senatori di Forza Italia. "La banda-dracula, che sta dissanguando gli italiani con le tasse, è con le spalle al muro, ma ancora una volta non si dimetterà. Questi signori proprio non conoscono il significato della parola dignità".

GASPARRI, SI DIMETTA SUBITO, RIPORTARE CASO A CAMERE
"Ma fino a quando bisognerà sopportare lo scandalo Visco? Ha minacciato la guardia di finanza, rapinato i contribuenti e aggredito L'economia produttiva con gli studi di settore. Fa bene Speciale a chiedere soddisfazione in sede giudiziaria". Lo afferma l'esponente di An, Maurizio Gasparri. "E non bisogna dimenticare che lo scandalo investe Prodi e Padoa-Schioppa che per difendere Visco hanno mentito in Parlamento. Visco si dimetta subito. Noi intanto dobbiamo riportare il caso in Parlamento", dice ancora.

CALDEROLI, A DOVERSENE ANDARE SONO PRODI E TPS
"Il problema non è Visco che è stato un semplice 'sicario' nel caso Gdf: è evidente che i mandanti di tutta questa vicenda sono Romano Prodi e Tommaso Padoa-Schioppa che, tra l'altro, hanno accusato Speciale e difeso Visco: sono loro due a doversene andare".Lo afferma il leghista Roberto Calderoli.

STORACE (AN): E' UNO SCANDALO CHE RESTI
"La permanenza di Visco al governo è un vero scandalo. Il presidente del Consiglio non deve minimizzare, il Presidente della Repubblica non deve tacere. La politica dei due pesi e delle due misure deve finire". Lo afferma in una nota il senatore di Alleanza Nazionale, Francesco Storace.
ansa