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domenica, giugno 02, 2013

2 giugno festa della repubblica fallita

2 Giugno: di fronte al fallimento della repubblica, che ci porta verso il baratro, cosa c'è da festeggiare?

2 giugno

Intanto ricordo che la Costituzione repubblicana entrò in vigore il 1° gennaio 1948, e quindi sarebbe meglio celebrarla il 1° gennaio piuttosto del 2 giugno, la data del referendum istituzionale tra Monarchia e repubblica, il cui risultato fu falsificato da brogli.

La maggior parte degli italiani non sono certo soddisfatti della repubblica, vista come emblema della partitocrazia e della cosiddetta "casta".
La partitocrazia è nata proprio durante la repubblica - il CLN è stato il germe della partitocrazia - dove i partiti occupano lo Stato e le istituzioni, e dove anche il capo dello stato appartiene alla casta dei partiti...

In questa repubblica i partiti sono comitati d'affari, lontani dalle esigenze e dai problemi dei cittadini, dove gli interessi dei partiti e dei privati prevalgono su quelli del Paese e della collettività, e dove le ideologie e la propaganda del regime fanno dimenticare il buon senso e la verità .

La corruzione ed il declino sono il paradigma della repubblica italiana: per ottenere il consenso e, soprattutto, mantenere il potere, la repubblica ha corrotto la società, fino a creare un enorme debito pubblico, dove ogni parvenza di legalità, serietà e sicurezza sono stati progressivamente sostituiti dalla illegalità, confusione e incertezza.

Senza alcun dubbio la repubblica è un regime oligarchico che indebolisce il Paese, e visto che un popolo non può amare uno stato che lo sfrutta, è inevitabile che tra italiani e istituzioni ci sia un distacco incolmabile.

In realtà con il 2 giugno si festeggia chi è al Potere, la casta, i partiti, la burocrazia, le banche, tutte quelle  oligarchie che sfruttano il popolo e che hanno privilegi.

Un'altra dimostrazione del fallimento della repubblica è la perdita di sovranità monetaria e nazionale, passaggi avvenuti senza il coinvolgimento del popolo, senza referendum.
Grazie alle irresponsabilità compiute dalla repubblica, l'Italia non è più uno Stato libero e indipendente, la repubblica ha tradito il popolo.
Sotto il falso mito dell’europeismo la repubblica ha venduto la sovranità del popolo italiano alla BCE e all'UE, i quali vogliono distruggere gli Stati nazionali e imporre il mondialismo.

Con l'approvazione del Trattato di Maastricht, la Costituzione è diventata orpello agli organi sovranazionale (UE, BCE, FMI).
Il Trattato di Maastricht modifica la Costituzione, sovrapponendole degli impegni internazionali e sottoponendo l'Italia ad una dittatura monetarista al servizio degli interessi delle banche.

Insomma se non si è succubi della propaganda del regime repubblicano, che ha offuscato le menti di molti cittadini, e se si ha la consapevolezza che la repubblica è una oligarchia, dominata da partiti e ideologie ormai tramontate, si capisce bene quanto sia "bizzarro” o provocatorio continuare a festeggiare questo "2 giugno".

Anche l’articolo 1 della costituzione repubblicana, che pone il lavoro a fondamento, non ha più senso.
In questa Italia dove il lavoro sta sparendo - una realtà drammatica formata da milioni di disoccupati, dai giovani che non riescono a trovare lavoro, dalle ore di cassa integrazione che toccano livelli record - parlare di una “Repubblica fondata sul lavoro” è una presa in giro.

Inoltre siamo all'assurdo che coloro che a parole difendono la costituzione (considerata da un noto comico "la più bella del mondo"....) in realtà l'hanno tradita.
Ormai la repubblica conta ben poco, comandano l'UE e la BCE, e la costituzione è stata sostituita dal Trattato di Maastricht.

Quindi perché festeggiare il fallimento della repubblica?

La repubblica ha impoverito, svenduto e umiliato l'Italia.
Dobbiamo liberarci di questa repubblichetta da operetta che rovina l'Italia, l'Italia deve ritornare ad essere la Patria degli Italiani, e riappropriarsi della sovranità.


sabato, giugno 01, 2013

Principe Carlo in Armenia

Il Principe Carlo è arrivato in Armenia per rafforzare i rapporti bilaterali e la cooperazione tra i due paesi.

29 maggio 2013

Il Principe Carlo, erede al trono britannico, è arrivato in Armenia, e con questa visita diventa il primo membro della famiglia reale britannica a recarsi in Armenia.

La visita è stata organizzata a seguito di un invito da parte della "Yerevan, My Love", una fondazione di beneficenza, la cui attività è diretta a preservare i siti storici della antica capitale dell'Armenia.
Carlo ha partecipato ad una serie di eventi di beneficenza dedicati alla conservazione del patrimonio culturale armeno, con un concerto e una ricevimento.

A Yerevan il principe Carlo è rimasto colpito dalla esposizione dell'Istituto culturale Matenadaran che custodisce una collezione di manoscritti antichi in lingua armena e in moltissime altre lingue, ed ha visitato un centro di ricerca dove è stato salutato da un gruppo di ambientalisti che protestavano contro l'apertura della miniera d'oro di Amulsar.

Durante la visita, il principe Carlo ha anche incontrato il presidente Serzh Sarkisian e il leader della Chiesa ortodossa armena, Catholicos Karekin II.


Sargsyan ha accolto il principe Carlo, sottolineando che le relazioni armeno-britannici hanno una lunga storia e che il popolo armeno rispetta molto il popolo britannico e la famiglia reale.
Il Presidente ha chiesto al principe Carlo di trasmettere i suoi saluti e auguri alla regina Elisabetta II.

A sua volta, il Principe di Galles ha ringraziato il Presidente per la calorosa ospitalità e per l'invito.
Il Principe Carlo ha sottolineato di apprezzare molto l'attenzione dell'Armenia verso lo sviluppo dell'istruzione e della gioventù, e ha espresso la volontà di espandere il suo progetto di sostegno agli imprenditori in Armenia.

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Armenian President meets with Prince Charles


Principe Joachim in Afghanistan

Il Principe di Danimarca Joachim si è recato in Afghanistan per salutare i soldati in servizio

27 - 31 maggio 2013

SAR il Principe Joachim ha incontrato i soldati in servizio nella missione ISAF in Afghanistan, per conoscere le condizioni sotto le quali operano i soldati danesi ed i compiti che devono risolvere.

Il principe Joachim era accompagnato dal Generale della Difesa Pietro Bartram e nella visita ha anche visitato l'Ospedale del Campo Bastion.


Joachim è il figlio minore della Regina Margherita II e di Henrik, Principe Consorte di Danimarca.

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kongehuset